due libri che si stringono la mano

La didattica inclusiva e le sue sfide a scuola e in editoria

Quando si parla di didattica inclusiva si fa riferimento a un insieme di tecniche di insegnamento e di buone prassi tipografiche. Il termine quindi indica anche l’organizzazione dei materiali pensati per rendere lo studio accessibile anche a chi ha Bisogni Educativi Speciali (BES). Tra i BES rientrano i Disturbi Specifici di Apprendimento, DSA, come dislessia, disortografia e disgrafia, discalculia che si presentano anche in assenza di altri problemi di funzionamento intellettivo. In questo articolo vediamo cosa caratterizza la didattica inclusiva sia dal punto di vista editoriale che da quello scolastico.

La didattica inclusiva per chi progetta libri scolastici 

Nei libri scolastici ci sono diversi ordini di inclusività, alcuni presenti dentro i volumi base e altri sviluppati interamente con i rispettivi volumi dedicati. Questi ultimi in pratica sono una semplificazione dei contenuti del volume base per i bisogni speciali. Questa semplificazione avviene sia sotto l’aspetto di contenuto sia sotto l’aspetto visivo.

Generalmente viene utilizzata solo una font dedicata ad alta leggibilità. Ogni editore sceglie quella che ritiene più opportuna; le più note e conosciute sono Biancoenero, Verdana e Easyreading. La casa editrice Biancoenero che ha creato l’omonima font esprime il concetto di font ad alta leggibilità in questo modo:

Per rendere un testo ad Alta Leggibilità si lavora su due livelli: l’abbattimento delle barriere tipografiche e la comprensibilità del testo. Abbattere le barriere tipografiche, che sono un ostacolo concreto all’accesso al contenuto, vuol dire adottare criteri che rendono più amichevole la pagina:

  • testo non giustificato, la lunghezza irregolare delle righe facilita il passaggio da una riga all’altra ed evita la divisione in sillabe;
  • paragrafi spaziati che offrono a chi legge dei traguardi di lettura facilmente raggiungibili;
  • carta che non dà riflessi e di uno spessore tale da evitare la trasparenza del verso della pagina;
  • uno specifico carattere di stampa che garantisca la massima chiarezza e aiuti a non confondere le lettere.

Poi c’è il lavoro redazionale sul testo che non ha regole precise se non quella del trattamento della complessità che Biancoenero definisce così: 

Il lavoro di redazione sulla comprensibilità del testo è una questione di equilibrio: tra chiarezza e proprietà, tra semplicità e necessario arricchimento lessicale, e – in un testo narrativo – tra il rispetto dello stile di un autore e l’importanza di farlo conoscere anche a chi ha delle difficoltà di lettura. 

Biancoenero Edizioni

Qualche esempio del lavoro di Studio Ampa

All’interno dei volumi, le parti dedicate all’alta leggibilità sono spesso adottate nelle sezioni riassuntive dei contenuti attraverso sia delle mappe sia di testi di rinforzo che di riepilogo. I volumi vengono anche accompagnati con le loro rispettive versioni ad alta leggibilità.

  • Un esempio di un volume di matematica delle scuole secondarie di primo grado dove è stata usata la font Bianconero
  • estratto libro di filosofia come esempio ad alta leggibilità
    Un esempio tratto da un volume di Filosofia trattato Un esempio tratto da un volume di Filosofia trattato

Accogliere senza stereotipi 

Poi, oltre alla cura dei testi, dei contenuti e la loro impaginazione, inclusione nei libri scolastici significa anche proporre un immaginario aperto e accogliente, evitando di riprodurre nei contenuti testuali e visivi stereotipi di genere, culturali o legati, ad esempio, alla disabilità. La proposta di una selezione di testi e immagini accattivanti e privi di stereotipi di genere è un elemento sempre più importante per le case editrici. 

Fare didattica inclusiva significa valorizzare le differenze di ogni alunno 

Francesco Zambotti

I 7 punti che rendono inclusiva la didattica 

Interessantissimo il contributo di Francesco Zambotti, responsabile scuola Erickson, che definisce i 7 punti fondamentali della didattica inclusiva. 

  1. Valorizzare i compagni di classe come risorsa: apprendere è un atto sociale quindi far imparare assieme i ragazzi e stimolare la collaborazione è fondamentale. 
  2. Adattare materiali, obiettivi e programmazione delle attività. 
  3. Utilizzare strategie logico visive: schemi, mappe e aiuti visivi per usare la logica, linee del tempo e mappe mentali. 
  4. Rispettare nei materiali i processi cognitivi e gli stili di apprendimento esistenti e studiati scientificamente.
  5. Sviluppare la meta cognizione e del metodo di studio: chi studia deve osservare e autoregolare il proprio apprendimento e definire il proprio metodo di studio.
  6. Usare le emozioni: usare autostima e motivazione per conoscere e gestire le proprie variabili dell’apprendimento. 
  7. Curare la valutazione nelle sue tre componenti strategiche: verifica formale, autovalutazione, feedback continuo positivo da parte del docente.  

Cosa dicono gli insegnanti sulla didattica inclusiva

Nel form “Libri didattici: come sceglierli?”, compilato da 54 docenti della scuola primaria, secondaria di primo grado e secondo grado a gennaio 2023, c’era anche una domanda dedicata alla scelta di libri per chi ha problematiche cognitive e di apprendimento. Ecco cosa hanno detto gli insegnanti rispetto al loro lavoro di selezione o creazione di materiali di supporto alla didattica.  

La selezione dipende dal tipo di problema di natura cognitiva DSA o BES, ogni caso è a sé. La scelta avviene ad anno iniziato, dopo aver conosciuto l’allievo o l’allieva. Non ci sono libri creati con progettazione universale, ma si fa il possibile per avere testi ricchi di materiali che possano aiutarli a partecipare attivamente al processo di apprendimento. Per alcuni alunni si adotta lo stesso testo dei compagni semplificandolo, per altri la versione BES, per altri ancora si preparano materiali personalizzati, selezionati ad hoc, libri semplificati, ecc.  Spesso, infatti, molti docenti integrano autonomamente il materiale mancante con contenuti digitali, sussidi alla lettura o altri testi autoprodotti. Si può anche consigliare l’uso del libro digitale per la sintesi vocale, ma non tutti gli alunni e le alunne con DSA riescono a scaricarli e usarli.

In base al caso specifico, si prendono spunti dal libro

adottato per la classe e si adatta l’attività in modo

alternativo, semplificandola.

Serve rivedere l’offerta didattica affinché sia globalmente inclusiva e accogliente?

Dal questionario è emerso che, anche se i testi per chi ha esigenze particolari vengono scelti in maniera attenta, quelli attuali sintetizzano senza semplificare realmente. Sembra quindi che i libri attuali non aiutino ad affrontare le difficoltà di studenti e insegnanti. Molti docenti sottolineano la mancanza di libri di testo di didattica inclusiva all’altezza delle necessità. 

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Illustrazione di copertina di Luca Poli 

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