I manuali per la scuola secondaria sono cambiati: non servono solo a informare o “spiegare bene”. Un buon libro didattico sostiene la pratica in classe, riduce gli ostacoli all’apprendimento e dialoga con risorse digitali e competenze di cittadinanza. Proviamo quindi a mettere insieme criteri pratici per capire cosa è cambiato nella progettazione e soprattutto: quali elementi sono ormai imprescindibili in un libro di scuola?
In fondo all’articolo trovi la checklist degli elementi necessari per avere un buon libro.
Le caratteristiche di un buon libro di scuola
Un testo scolastico deve supportare la didattica quindi essere utile a chi insegna per organizzare le lezioni; ma deve anche essere chiaro e fruibile per chi studia. Il libro è il riferimento per apprendere e formarsi a scuola e a casa e lo diventa sempre di più grazie a questi elementi, diventati sempre più di “tendenza” cioè comuni e poi necessari.
Chiarezza didattica e progressione
Obiettivi espliciti, mappe essenziali, esempi guidati e compiti autentici aiutano la classe a capire dove sta andando e perché. Le richieste dei docenti puntano ad avere materiali chiari, esercizi graduati e strumenti utili alla valutazione formativa.
Valutazione formativa
Le attività dovrebbero offrire una verifica immediata e suggerimenti di miglioramento, con rubriche snelle che orientano senza appesantire.
Accessibilità e alta leggibilità
Accessibilità e alta leggibilità non sono sinonimi. L’accessibilità garantisce la fruizione senza barriere; l’alta leggibilità riduce il carico cognitivo e visivo con scelte tipografiche, gerarchie chiare, interlinea e contrasti adeguati. Vanno progettate dall’inizio, non “aggiunte” a fine lavorazione.
Multimedialità utile
E poi ci sono loro: le ultime arrivate che sono diventate presto protagoniste. Le risorse digitali funzionano quando estendono il libro con esercizi interattivi con feedback, audio per la comprensione, video brevi per passaggi critici, strumenti di assegnazione e monitoraggio per il docente. I contenuti digitali si devono integrare, non creare un sovraccarico. Il digitale estende l’apprendimento, dandogli una marcia in più. Del libro digitale abbiamo parlato qui.
Inclusione e parità di genere
Contenuti e iconografie dovrebbero rappresentare la pluralità dei vissuti ed evitare stereotipi. L’inclusione è al tempo stesso uno strumento per avere contenuti editoriali di qualità e il risultato di una progettazione coerente. In ogni caso, ragionare in maniera inclusiva non è un capitolo a parte nella realizzazione di un libro di scuola, ma una dei suoi elementi fondativi.
Allineamento ad Agenda 2030
I manuali più efficaci intrecciano saperi disciplinari con competenze legate a cittadinanza e sostenibilità, collegando i temi ai contesti reali degli studenti e alle tematiche dell’Agenda 2030 e ai suoi 17 obiettivi per cambiare il mondo.
Cosa è cambiato nella progettazione dei libri di scuola
Quando si progetta un libro di scuola non è sufficiente rispettare le regole di impostazione grafica, bisogna lavorare ad una seria progettazione didattica.
Per chi progetta libri la domanda chiave non è “come appare?”, ma “come funzionerà in classe?”.
Per realizzare un libro di scuola che funzioni, servono team integrati tra redazione, autori e autrici, progettisti didattici, grafici e tecnici digitali e molto altro. Poi ci sono i cicli di revisione e il rispetto di standard e linee guida. Ormai le buone pratiche di accessibilità e usabilità didattica dovrebbero diventare standard interni ordinari.
I libri sono davvero diventati più grandi?
Tra Ie questioni legate ai libri scolastici, abbiamo trovato anche una critica alla dimensione troppo estesa dei libri. Il formato grande può migliorare alcune visualizzazioni, ma pesa su uso e trasporto. Da un lato, formati extralarge e volumi corposi impattano su maneggevolezza e uso quotidiano; dall’altro, il punto centrale resta la qualità del progetto didattico perché, come sostiene l’autore dell’articolo:
servono “grandi libri”, non semplicemente “libri grandi”.
Insomma, i libri di scuola sono già cambiati molto e continuano a cambiare, ma restano sempre importanti nella formazione di chi studia e nel lavoro di chi insegna. Sei d’accordo?
Checklist: come valutare un libro di testo
Chiudiamo con una breve lista di elementi necessari per aiutarti a scegliere se insegni, a valutare se sei genitore o tutore cosa hai acquistato o, ancora, sapere a cosa stai lavorando se, come noi, ti occupi di editoria scolastica.
- Proposta editoriale e visione
- Obiettivi chiari a inizio unità
- Spiegazioni essenziali con esempi guidati
- Esercizi graduati e compiti autentici
- Strumenti per valutazione formativa e feedback
- Coerenza tra obiettivi, spiegazioni, esercizi e valutazione formativa.
- Scelte tipografiche leggibili e gerarchie coerenti
- Materiali accessibili e inclusivi nelle rappresentazioni
- Risorse digitali integrate con utilità evidente
- Collegamenti a competenze di cittadinanza e Agenda 2030