Studio editoriale e di progettazione grafica: quali differenze

Studio editoriale e di comunicazione grafica: quali differenze?

Cosa fa uno studio editoriale? E cosa fa invece uno studio di comunicazione grafica? E cosa centrano le infografiche? Rispondiamo a queste domande per raccontare una parte fondamentale e poco conosciuta della filiera editoriale.

Cosa è e cosa fa uno studio editoriale

Lo studio editoriale è una formazione aziendale dove diverse professionalità del settore collaborano per realizzare prodotti editoriali. Di solito, in uno studio editoriale si offrono servizi di scrittura, revisione e traduzione dei testi, grafica e impaginazione del prodotto editoriale. Ogni studio, però, può specializzarsi in un settore specifico o nella fornitura di alcuni servizi, come ad esempio le consulenze di critica letteraria. Alcuni studi si definiscono, infatti, agenzie letterarie perché sostengono aspiranti scrittori e scrittrici a proporsi sul mercato. Gli studi editoriali quindi:

  • collaborano con autori e autrici per realizzare progetti editoriali cartacei o digitali
  • offrono il cosiddetto “service editoriale” alle case editrici che vogliono esternalizzare una parte del lavoro
  • riuniscono diverse professioni: editor, persone con competenze redazionali, grafiche, iconografiche, di traduzione e altre ancora a seconda dei progetti, dal giornalismo alla critica letteraria.

Mentre le case editrici si occupano di gestire tutto il ciclo di vita di un prodotto editoriale, comprese le fasi successive alla pubblicazione, quindi promozione e diffusione dell’opera, gli studi editoriali lavorano nelle prime fasi in cui un’idea di contenuto diventa prodotto editoriale completo.

Cosa fa uno studio di comunicazione grafica editoriale

Alcuni studi editoriali sono specializzati in progettazione e impaginazione grafica di testi per case editrici, quello che viene chiamato service, come abbiamo visto, perché fornisce agli editori il prodotto completo da curare. Tra gli studi editoriali, ci sono anche gli studi specializzati in comunicazione grafica le cui figure necessarie e fondamentali sono progettisti grafici editoriali, cioè persone che sanno progettare un libro, grafici impaginatori, illustratori e illustratrici, e persone esperte di iconografia. Se viene richiesto un lavoro completo che riguardi anche il testo, allora sono coinvolte anche le figure professionali esperte di redazione ed editing.

Comunicazione editoriale per la scuola

Ampa, ad esempio, è uno studio di comunicazione grafica specializzato in editoria scolastica. Realizziamo testi per la scuola che hanno, quindi, una funzione didattica. Comunicazione, in questo senso, diventa trasmissione dei contenuti in modo semplice, efficace e coinvolgente. Le realtà professionali come Studio Ampa, quindi, offrono servizi grafici editoriali, spesso combinati con un intervento personalizzato di progettazione del prodotto finale.

Come le infografiche raccontano il nostro lavoro

Le infografiche a scopo didattico riassumono, simbolicamente, questo lavoro di trasmissione e condivisione facilitata del prodotto editoriale. Avevamo già approfondito cosa sono e come si sono evolute le infografiche. La presentazione visiva dei dati contenutistici avvicina i testi al modo di guardare di chi studia, per questo abbiamo ricontattato Roberto Trinchieri, infographic editor e visual journalist che ha risposto ad alcune domande sul suo lavoro.

Una infografica realizzata da Studio Ampa per gli Atlanti 1-2-3 delle grandi trasformazioni, edito da Zanichelli. 
Come sei diventato infographic editor e in cosa consiste il tuo lavoro?

Ho cominciato nel 1991 grazie a una sostituzione. Allora si disegnava a mano libera, poi ho imparato da autodidatta a usare i vari software arrivati in seguito. Da allora ho perso il conto del numero di infografiche che ho realizzato, ma posso dire che realizzo fino a tre contenuti diversi al giorno. Lavoro con Repubblica e realizzo alcune infografiche per i libri di scuola. In particolare, disegno e compongo le infografiche per i testi cartacei e, quando richiesto, le animo e le rendo dinamiche per le piattaforme digitali.

Come funziona il tuo coinvolgimento nella filiera scolastica?

Di solito da ottobre in poi ricevo le informazioni, le indicazioni e i testi per sviluppare l’infografica. Amo il mio lavoro, ma riscontro una gestione del lavoro e degli spazi editoriali centrata unicamente sul contenuto testuale. Spesso i testi sono troppo lunghi e alle infografiche viene ritagliato uno spazio ridotto, ricavato in maniera residuale. I contenuti restano la parte fondamentale di ogni testo scolastico, ma l’impatto visivo di una infografica è immediato. Per questo sarebbe preferibile rivedere la combinazione e il bilanciamento di due aspetti che si completano a vicenda. Bisogna capire che i contenuti visuali permettono la comprensione immediata.

Come è strutturata una infografica scolastica?

La struttura è l’attenzione con la quale si creano le infografiche per adulti e quelle per la scuola sono simili. Entrambe hanno una apertura, una parte centrale e una chiusura, proprio come un articolo giornalistico fatto bene. Bisogna quindi rappresentare visivamente il tema principale e l’obiettivo dell’infografica nella parte centrale. Rispetto ai testi, bisogna subito chiarire la gerarchia delle informazioni per riprodurla in maniera adeguata. Gli elementi che cambiano per le infografiche didattiche sono il colore e lo stile. L’uso del colore, che deve essere chiaro, semplice e con elementi monocromatici, non con colorazioni elaborate. Poi lo stile dell’illustrazione è più morbido e accogliente. In un testo inoltre, le infografiche dialogano con altre illustrazioni e con le fotografie. Ci vuole quindi coerenza tra tutti gli elementi visuali del libro.

Le infografiche rendono l’apprendimento scolastico dinamico e immediato.

Scopri come lavora uno studio di comunicazione editoriale


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